Un treno, un aereo, una nave e un autobus: per arrivare a Ioannina, nella regione dell’Epiro in Grecia, ho preso tutti i mezzi di trasporto possibili. Mi piace pensare a questa circostanza come a una metafora di tutta la mia esperienza lì.
La mia avventura in Grecia, infatti, è stata lunga, variegata, articolata e complessa. Ho passato sei mesi a Ioannina come volontario presso lo Youth Center of Epirus: sono stato impegnato in un progetto nuovissimo, che mi ha visto lavorare principalmente in ufficio, con computer, social media e organizzazione di eventi. Inoltre, ho realizzato un personal project sulla comunità dei Βλάχοι, una minoranza che vive sulle montagne dell’Epiro e che parla una lingua romanza.




È scontato dire che ho imparato tantissimo, in ambiti che non avrei mai pensato di approfondire; a questo però voglio aggiungere che ho incontrato alcune difficoltà, come ad esempio l’ansia, che ho dovuto imparare a gestire con calma e pazienza. Penso che il volontariato mi ha fatto tornare in Italia più paziente: ho imparato ad accettare dei limiti, ma anche a non lasciarmi abbattere da questi.
Il mio nutriente quotidiano erano le persone che mi circondavano: gli altri volontari, con cui ho condiviso stanza, casa, lavoro, sport, cene, bevute, viaggi; i miei colleghi, se così posso chiamare gli amici che ho conosciuto in ufficio; le persone locali, che mi hanno sempre riservato una immeritata gentilezza…




Ma d’altra parte è la Grecia: un posto così bello non può che ospitare persone belle. Sono contento di essere entrato a far parte della famiglia di ESC, ma anche di aver toccato con mano cosa significa vivere in un paese del Mediterraneo così vicino e così simile all’Italia, ma allo stesso tempo così diverso.
Σα βγεις στον πηγαιμό για την Ιθάκη,
να εύχεσαι να ‘ναι μακρύς ο δρόμος,
γεμάτος περιπέτειες, γεμάτος γνώσεις.
Ioannina è stata la mia Itaca.