Chi l’avrebbe mai detto che dopo aver conseguito la magistrale in Risorse umane, dopo due anni di esperienza in un’agenzia per il lavoro con prospettiva di stabilizzazione, a 26 anni mi sarei ritrova a mescolare le carte in tavola? Ebbene sì!
Sono Monia, scrivo da Salonicco e non potrei essere più felice. Non so bene cosa mi abbia spinto a cambiare rotta. Forse il fatto di non voler avere rimpianti, forse quella sensazione di felicità apparente che provavo ma che non mi soddisfava del tutto, forse la fame di esperienze nuove, incontri inaspettati, voglia di vivere.
Così sono partita. Zaino in spalla, bagaglio a mano (e si, pure quello da stiva! Non potevo pretendere di vivere un anno fuori casa con l’essenziale stipato in una mini valigetta) e un’avventura tutta emozionante che mi stava attendendo. È capitato tutto in modo un po’ inaspettato. La voglia di un Erasmus irrealizzato ai tempi universitari, un amico che mi parla del portale europeo in cui trovare n-mila progetti ESC (European Solidarity Corps), l’adrenalina all’invio di ogni candidatura e l’euforia poco prima del colloquio con l’associazione ospitante. Dopo una settimana contata, l’esito positivo del colloquio e, dopo due, mi trovo in aeroporto con in mano un biglietto Ryanair: destinazione Grecia.

È come se questo progetto mi avesse un po’ chiamata a sé. Ad oggi opero come volontaria all’interno di un’associazione per ragazzi con disabilità: Drasi giá to kati allo. Ogni giorno supporto i diversi team nella creazione di attività ludiche, laboratori di orientamento e sviluppo dell’apprendimento per adulti e bambini con disabilità fisiche o cognitive. Poi organizziamo feste, eventi per la sensibilizzazione circa il tema dell’integrazione sociale, bazaar a supporto dell’associazione… insomma ci divertiamo tanto!


Da un momento all’altro della mia vita mi sono trovata catapultata all’interno di una famiglia meravigliosa, fatta di diverse sfumature colorate, che ha saputo (e continua tuttora ad) accogliermi e abbracciarmi forte col suo amore, le risate ad ogni turno di lavoro, le merende preparate dai bimbi, i giochi tra un’attività e l’altra, gli sguardi e i sorrisi che abbattono qualsiasi barriera linguistica.
Una grande donna (Frida Kahlo) tempo fa scrisse: “Innamorati di te, della vita e dopo di chi vuoi”. Ecco, sono al secondo punto, vivendo pienamente e fortemente quanto posso, e sono tanto felice.
Monia, Grecia