9 giugno
Kalimera,
Un altro mese è passato e io sono nuovamente qui a raccontarvi le mie avventure in giro per la Grecia. Vi ricordate il nuovo progetto di cui vi avevo parlato? Perfetto! Prima del mio breve rientro in Italia, di cui parlerò tra poco, María e io abbiamo registrato un’altro episodio. Se vi ricordate il nostro obiettivo è quello di far scoprire la cucina ellenica andando in giro per il Paese tra ristoranti, bar, taverne e case di privati, per poi farla conoscere agli altri. Non so se sapete ma un’usanza molto tipica in Grecia è quella di condividere il cibo, si mettono tutte le portate al centro della tavola e ognuno prende quello che desidera, una sorta di pic nic fatto in casa propria o al ristorante. Una bellissima tradizione che volevamo omaggiare e raccontare. Per questo dobbiamo ringraziare Elsa, una ragazza di Nea Moudania che anni fa fece un progetto di volontariato europeo in Portogallo e che ora ogni tanto aiuta You.In.Europe ad organizzare attività di team building. Nonostante avessimo spiegato ad Elsa che saremmo stati solo tre, María, Pedro ed io, e nessuno di noi è un mangione, lei ha cucinato per un esercito, ma questa è un uso greco, un po’ come al sud Italia. Il menù prevedeva: polpette di carne macinata col cumino, pollo con una salsa di pomodori, peperoni e mostarda, dolmades (foglie di vite arrotolate con ripieno di riso aromatizzato), insalata greca, insalata con formaggio greco stagionato e pomodorini secchi, crostini con paté di olive kalamata e per finire feta impanata nel sesamo cotta in padella e cosparsa col miele.
Il tutto accompagnato da un buon vino rosso greco. Naturalmente la cena non poteva concludersi senza un dolce e un bicchierino di Mastiha, un liquore realizzato da una resina che si trova solo nell’isola di Chios.

Come ho già detto la cena, durante la quale ho fatto numerosissime domande ad Elsa, che poverina non è riuscita nemmeno a mangiare in pace, è stata super piacevole ma io ero molto stressata perché dopo pochi giorni avrei dovuto fare un tampone per poter tornare a Faenza. Naturalmente abbiamo preso tutte le misure necessarie ad evitare possibili contagi (mangiare all’aperto, usare le mascherine, disinfettarsi, ecc..) ma con il Covid mai dire mai, anche se ora la situazione sta nettamente migliorando, sia per le alte temperature che grazie all’importante campagna vaccinale.
Come ho già anticipato le ultime due settimana di maggio le ho passate in Italia. La ragione principale del viaggio è stata la laurea di mio fratello ma durante la mia permanenza ho partecipato alla laurea di una mia amica, al matrimonio di due ragazzi del mio gruppo scout e ho rivisto tutte le persone a me care, addirittura sono venute a trovarmi amiche che non vedevo da mesi se non quasi un anno. La mia vacanza a Faenza è stata fantastica, ero sempre in giro tra spiagge, bar, ristoranti e non voglio nemmeno contare quanti soldi io abbia speso, meglio non sapere. Il rientro in Italia però non è stato così facile. Il mio viaggio prevedeva di partire da Thessaloniki, arrivare a Creta nella notte, dormire sull’isola e poi ripartire il pomeriggio del giorno seguente per arrivare finalmente a Bologna. Sicuramente qualcuno di voi avrà fatto viaggi peggiori ma per me questo è stato il peggiore che abbia mai fatto. Volete sapere di chi è la colpa? Del Covid. A causa della Pandemia viaggiare è diventato complicato ma soprattutto stressante, devi contraltare di essere totalmente in regola perché se dimentichi anche solo una virgola non ti fanno imbarcare. Io non dico che tutto questo rigore non sia giusto ma è decisamente stressante ed estenuante. Sta di fatto che ho seriamente rischiato di non venire imparcata sul volo da Heraklion a Bologna, ho passato 20 minuti di fuoco mente cercavo di sistemare la questione dell’orario del tampone che a detta delle assistenti di volo andava oltre le 48 ore richieste dallo Stato italiano. Grazie al cielo alla fine tutto si è risolto per il meglio, ma non auguro a nessuno la mia esperienza.

Ora sono tornata a Nea Moudania, nella mia piccola casetta ma purtroppo il tempo non è dei migliori e non posso godermi al massimo la spiaggia e il mare, ad ogni modo avrò un’intera estate per farlo per cui anche se il clima non è ottimale non è un gran problema.
Insieme agli altri volontari stiamo organizzando un viaggio ad Atene, durante il quale registreremo anche un altro episodio del nostro progetto sulla cucina greca. Partiremo il 26 di giugno e staremo là quattro notti. Non vediamo l’ora di partire anche se siamo preoccupati per le temperature che saranno infernali. Ma prima di questa avventura passerò una settimana sola soletta perché María andrà insieme al suo fidanzato Carlos a Parigi dove lui sta facendo un progetto ESC. Ho conosciuto Carlos appena rientrata in Grecia e devo dire che è veramente un ragazzo super gentile e premuroso, sono molto contenta per loro e spero che il loro rapporto li renda felice per sempre.

Direi che per oggi ho parlato abbastanza ma tenetevi pronti che la prossima volta vi racconterò dei cinque giorni ad Atene e di tutte le peripezie che mi capiteranno.
Voi siete pronti ad affrontare l’estate? Avete già organizzato qualche viaggetto?
Sofia