LOCKDOWN NON TI TEMO

Kalimera!

È passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta in cui vi ho parlato della mia nuova avventura. In questo mese di assenza sono successe svariate cose che oggi vi voglio raccontare, per cui mettetevi comodi se siete curiosi di sapere come sta procedendo la mia esperienza.

Ottobre è stato un mese fantastico, insieme agli altri volontari siamo andati a Salonicco e io dopo dieci anni ho rivisto una cara amica di famiglia. È stata un emozione fortissima. Abbiamo passato assieme tre giornate fantastiche in cui mi ha fatto scoprire la città, mi ha raccontato di quando venne a Faenza per studiare all’istituto d’arte e mia nonna la ospitò per un anno, mi ha fatto provare la cucina greca. Insomma, mi ha accolto come una figlia. Il weekend a Salonicco è stato fantastico e ha permesso a tutti di staccare dalla monotonia delle giornate a Nea Moudania che, essendo un piccolo villaggio di pescatori, non offre molte opportunità per i giovani ma permette di fare meravigliose passeggiate lungo il lungo mare. Quasi ogni giorno vado fino al mare e passeggio per svariati kilometri e per me che non sono abituata a vedere il mare è un momento unico e speciale, che mi permette di rilassarmi, riflettere, pensare, insomma è una piccola coccola che questo paesino mi concede.

Purtroppo, però, arrivato novembre è tornato a bussare alla porta il caro amico Covid-19. In realtà non era mai uscito di casa si era solo messo in un angolo e tutti abbiamo fatto finta di non vederlo. L’aggravarsi della situazione pandemica ha ovviamente richiesto la necessità di imporre un lockdown, che in Grecia, probabilmente per la presenza di un sistema sanitario un po’ disastrato, è stato, e tutt’ora è, più stringente che in altri paesi europei. Il lockdown è stato un duro colpo. Già novembre è un mese triste di suo: le giornate di accorciano, inizia a fare freddo, spesso è brutto tempo, ecc… Insomma novembre piace solo a quelli che sono nati in questo mese e io sono sono tra questi. Diciamo che la combinazione lockdown + novembre si è fatta sentire. Sia per me che per gli altri ragazzi del progetto è stata dura ma non ci siamo abbattuti.
A questa situazione inoltre si è aggiunto il fatto che una delle volontarie, avendo ottenuto un’offerta di lavoro, ha lasciato il progetto ed è tornata in Polonia. Questa partenza inaspettata a scosso tutti, soprattutto la sua coinquilina che si è trovata da sola e io, per non farle mancare una compagnia, ho deciso di trasferirmi da lei. Ora siamo rimasti solo in tre: María, la ragazza spagnola con cui ora vivo, Pedro, il ragazzo portoghese che ora ha tutto un appartamento a disposizione (mica male) e io. Per gennaio, finite le vancanze di Natale attendiamo una nuova volontaria, si chiama Sara, viene dal Belgio ed è molto entusiasta di iniziare questa avventura. Naturalmente più avanti vi aggiornerò sul suo arrivo.

Come dicevo il lockdown è duro, soprattutto se è la seconda volta che ci si ritrova a viverlo e se si è lonatano dalla propria casa e dalla propria famiglia. Per uscire bisogna sempre indossare la mascherina ed avere con sé l’autocertificazione, perché naturalmente devono sussistere validi motivi che giustifichino lo spostamento. Per fortuna ci è concesso fare attività fisica così non ho dovuto rinunciare alle mie passeggiate al tramonto in cui, immersa nei miei pensieri, cammino guardando il sole scendere dietro il monte Olimpo.

Devo confessare che in questo perido ho avuto molti più pensieri e preoccupazioni, prima tra tutte la paura di non essere in grado di tornare a casa per Natale e rivedere tutte le persone a cui voglio bene e la mia cara Faenza. Ormai siamo a dicembre per cui manca poco e l’ansia è sempre più forte, speriamo vada tutto per il meglio, perché un Natale senza cappelletti e panettone non ha lo stesso gusto. Nonostante questi momenti di sconforto ci sono stati anche tanti momenti divertenti come l’organizzazione per il compleanno a sorpresa di María, le serate trascorse ad imparare la danza tradizionale greca Sirtaki e gli scambi di ricette con María appassionata di cucina asiatica, promotrice di ricette spagnole e amante delle cucina italiana (come biasimarla?! ). Ma anche i pomeriggi passati a realizzare tutorial di decorazioni natalizie per i bambini della scuola, che essendo questa chiusa, non posso più vedere se non attraverso le video lezioni sul computer. Insomma mi sono data da fare per reinventare il mio lavoro facendo sempre qualcosa che mi appassionasse.

Purtroppo il momento non è dei migliori ma non bisogna abbattersi, bisogna provare a vedere il sole dietro le nuvole, andare avanti con il sorriso e vedere il lato positivo.
Incrociamo tutti le dita per il mio volo verso l’Italia e anche per quello degli altri volontari che come me hanno una gran voglia di riabbracciare i loro cari (dopo aver presentato un test molecolare o antigenico negativo).
Anche se siamo solo ad inizio dicembre auguro a tutti un sereno Natale e un felice anno nuovo (sperando che questa volta lo sia veramente).
Presto mi farò di nuovo viva per aggiornarvi su come ho passato le vancanze natalizie: riuscirò a prendere il volo e tornare alla mia amata Faenza?

Stay tuned

Sofia

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