Eccomi di nuovo, dalla Grecia con furore a raccontarvi la mia esperienza come volontaria ESC. Oggi voglio dedicare qualche riga al racconto del mio ultimo viaggio che ha visto come destinazione la capitale del paese.
Da qualche mese ormai sono in contatto con la volontaria greca che sta svolgendo il volontariato europeo in Italia presso la mia organizzazione d’invio, SE.M.I., con cui abbiamo iniziato e portato avanti una stretta collaborazione per la scrittura di un progetto di Youth Exchange che abbiamo presentato presso l’Agenzia Nazionale Italiana. Ma non solo: quello che doveva essere un semplice rapporto di lavoro e scrittura ha in realtà dato luogo a un’amicizia spontanea che mi auguro durerà a lungo nel tempo. Così, quando Danai (questo il nome della ragazza) mi ha fatto sapere che avrebbe dovuto recarsi in Grecia per sostenere degli esami all’università di Atene e che, se avessi voluto, avrebbe potuto ospitarmi a casa sua per trascorrere qualche giorno insieme e finalmente vederci di persona, non ci ho pensato due volte e sono corsa a comprare i biglietti per raggiungerla.
Nonostante il viaggio si prospettasse lungo, ero comunque entusiasta di poter trascorrere qualche giorno al di fuori della mia routine a Nea Moudania, e oltre a visitare la città insieme a Danai sapevo che avrei anche rivisto altri volontari e amici attualmente ad Atene. Mi sono quindi armata di tutti i possibili comfort per affrontare prima il viaggio da Nea Moudania a Thessaloniki, e successivamente 6 ore di autobus fino alla capitale, e una volta arrivata ho subito capito che ne era valsa la pena.
Danai mi ha recuperata in macchina alla stazione il giovedì e aveva già pensato al programma per la nostra prima serata insieme: abbuffarci di ogni ben di Dio che la cucina greca potesse offrire. Il tema del cibo ricorrerà più volte durante questo racconto, quindi mi scuso in anticipo se dovesse risultare noioso, ma a mio avviso, e vi assicuro anche secondo i greci, oltre ad essere una delizia per il palato è soprattutto uno dei migliori modi per stare in compagnia.
Il giorno seguente Danai aveva preparato un itinerario che ci permettesse di toccare quasi tutti i punti salienti del centro, e al contempo goderci una bella passeggiata in modo rilassato. Per prima cosa abbiamo attraversato la collina di Filopappo, per raggiungere poi comodamente la zona dell’Acropoli e proseguire per i quartieri di Plaka e Monastiraki. Qui ci siamo concesse un giro di shopping nei principali negozi e una pausa caffé sedute a un tavolino all’aperto godendo del sole che quella giornata ci stava regalando. MI sentivo completamente rilassata e felice di scoprire che io e Danai non andavamo d’accordo solamente attraverso lo schermo di un computer!
Per pranzo – neanche a dirlo, un altro banchetto reale – ci siamo spostate nella zona di Psyrri per assaporare dell’ottimo pesce accompagnato da una birretta fresca.
Rifocillate, abbiamo ripreso la nostra passeggiata e a ritroso siamo lentamente tornate alla macchina passando per un altro quartiere che ancora non avevo avuto l’occasione di vedere: Koukaki. Mi trovavo ad Atene da neanche 24 ore ma già mi sentivo a casa ed ero pienamente soddisfatta di come stava andando la giornata, ma le sorprese non erano ancora finite. Verso sera infatti ci siamo avventurate ad Exarhia, quartiere a nord della capitale e ritenuto il più rivoluzionario e anarchico della città; qui ho potuto ritrovare degli amici che non vedevo da ottobre, quando ci siamo incontrati per la prima volta all’on arrival training organizzato per tutti i volontari ESC. Abbiamo trascorso la serata chiacchierando e bevendo qualcosa tutti insieme, Danai compresa, la quale da tipica greca si era già integrata nel gruppo ancora prima di presentarsi a tutti. Queste sono le amicizie che mi piacciono!
Il nostro fine settimana insieme sembrava procedere a gonfie vele, e così è stato anche per il sabato quando siamo andate a visitare il centro culturale Stavros Niarchos, situato di fronte al porto del Pireo (quest’ultimo, così come moltissime città greche, era per me un luogo mitologico trovato solamente all’interno dei libri di storia del liceo quando si studiava la guerra del Peloponneso).
Per pranzo poi abbiamo deciso di fermarci a mangiare lo street food più famoso in Grecia: pita gyros o souvlaki, a seconda delle zone. Questo piatto non è altro che pane pita, il pane rotondo e morbido, riempito con carne, patate, qualche verdura e salse come tzatziki, senape o yogurt. Una delizia! Il tempo era grigio, ma non volevo sprecare il mio ultimo pomeriggio poltrendo a letto, così quando Danai ha proposto un pisolino ho gentilmente declinato l’invito proseguendo alla scoperta della città da sola. Un’altra passeggiata all’acropoli fino a piazza Omonoia, durante la quale ho potuto godere della frenesia vitale tipica delle grandi città e di cui, devo ammetterlo, vado pazza!
Dopo aver raggiunto nuovamente Danai a casa, abbiamo iniziato a prepararci per la serata, perché a mezzanotte sarebbe stato il suo compleanno! Per festeggiare ha quindi scelto un ristorante dove ci sarebbero stati molti suoi amici, due dei quali avrebbero suonato per intrattenere il pubblico. Poiché il mio livello di greco rasenta ancora il pavimento (o forse posso azzardarmi a dire il battiscopa, sarò indulgente con me stessa) non ho potuto interagire moltissimo con le persone conosciute durante la serata, ma tutti sono stati in ogni caso molto gentili e carini con me, specialmente Danai che cercava costantemente di fare da traduttrice simultanea alla povera sottoscritta. Anche questa serata è stata estremamente piacevole, barriera linguistica a parte, ed ero felice che Danai stesse festeggiando le prime ore del suo compleanno circondata dagli amici e dalle persone a lei care.
Poche ore dopo era già, ahimè, ora dei saluti, dal momento che per riuscire a raggiungere Nea Moudania prima che scendesse la notte sono stata costretta a lasciare Atene in mattinata. Posso dire che non sia difficile fare un bilancio di questo fine settimana ateniese, che è stato pieno di amici, cibo e chiacchiere. Sono salita sull’autobus con la gioia di quello che avevo appena vissuto, e con la consapevolezza che non fosse stata l’ultima volta che avrei visto Danai e la sua città.
Per concludere non mi resta che dire grazie alla mia nuova amica e al volontariato europeo, che permette di entrare in contatto con nuove splendide persone. Ta leme Athina!