Cari amici, eccomi di nuovo per raccontarvi la mia esperienza di volontariato in Grecia, a Nea Moudania, Halkidiki, presso l’organizzazione You in Europe.
Oggi voglio concentrarmi su ciò che ho vissuto durante il secondo mese trascorso qui, nel pieno dell’estate greca.
Innanzitutto posso affermare che luglio sia stato un mese molto movimentato, per molteplici ragioni: per prima cosa, la presenza di più di venti ragazzi provenienti da cinque diversi paesi europei arrivati per uno scambio di un mese (short term ESC) con You in Europe, impegnati nell’organizzazione e supporto di un festival locale insieme a un’associazione del paese. Sin dai primi giorni ho avuto modo di instaurare un rapporto di amicizia con molti di loro, per poi trascorrere insieme la maggior parte del tempo durante tutte le settimane successive.
In occasione di questo scambio è stato organizzato un corso di greco di due settimane, a cui io e gli altri due volontari di lungo periodo abbiamo partecipato con piacere, dal momento che qui molte persone, ma non tutti, parlano inglese, e non conoscere nemmeno una parola di greco ci stava rendendo la vita molto difficile! Così, insieme a questi venti ragazzi e un’insegnante molto carismatica è iniziato il nostro viaggio dentro alla lingua greca, e a lezioni concluse tra un kalimera e un kalispera avevamo imparato a leggere, scrivere e ordinare un caffè e una birra, praticamente tutto ciò che serviva per la sopravvivenza in una località di mare.
Sempre insieme a questo gruppo è stato divertente scoprire il territorio, andando ad esplorare nuove spiagge e nuovi paesini della penisola Halkidiki, oppure trascorrere le serate a chiacchierare davanti a piatti di ottimo cibo greco.
Tutto sembrava procedere per il meglio, quando purtroppo il progetto dei ragazzi ha visto una battuta d’arresto dovuta ad un terribile tifone che si è scagliato sulla zona di Salonicco e la penisola Halkidiki il 10 luglio, colpendo principalmente Nea Moudania e Nea Potidea, un comune limitrofo, con vento e pioggia fortissimi. Questa catastrofe naturale, probabilmente causata dalle temperature altissime che si stavano registrando in quei giorni, ha portato ingenti danni non solo al territorio (ad esempio tetti delle case crollati, pali della luce sradicati) ma anche alla popolazione e al turismo: il bilancio dei morti è stato infatti di nove persone. Questo terribile evento ha causato la fine del festival locale di Nea Moudania a cui stavano prendendo parte i ragazzi, dal momento che avrebbe dovuto svolgersi nel teatro aperto della città, e che ora aveva solo bisogno di aiuto per essere ripulito dalle sedie e i tavoli distrutti, impalcature a pezzi, scenografie da ricostruire, per non parlare dei danni elettrici causati dalla pioggia che aveva allagato qualsiasi locale chiuso come i camerini e i bagni. Allego una foto del luogo prima della tempesta.
Superato lo shock, i ragazzi si sono rimboccati le maniche e hanno dato una mano all’associazione organizzatrice non solo per ripulire il teatro, ma anche la spiaggia e le strade da rami, alberi e spazzatura trasportata dal vento. Il loro sforzo è stato ripagato da tutta la comunità locale che non ha mancato di ringraziare personalmente sia il gruppo di volenterosi che You in Europe.
Dopo aver raccontato quelli che sono stati gli eventi delle prime settimane, passerò ora alle attività del nostro progetto, che nel mese di luglio hanno infatti iniziato a prendere forma e consolidarsi.
I miei colleghi volontari e io infatti siamo stati parallelamente impegnati tutte le mattine nel lavoro di due centri ricreativi (KDAP), uno per bambini e un altro per persone con disabilità, luoghi in cui siamo sempre affiancati da operatrici e insegnanti, ma dove ci è data la possibilità di proporre delle attività originali e gestire da soli il tempo con gli utenti. È così che ho iniziato un piccolo corso di italiano con i bambini, attività che ho portato avanti fino alla fine di agosto, e un corso di yoga con gli adulti affetti da disabilità, devo dire con molta soddisfazione!
Il bilancio di questo secondo mese può essere quindi positivo, dal momento che abbiamo avuto modo di ampliare le nostre amicizie e conoscenze, ci siamo inseriti attivamente nel lavoro del nostro progetto e nel tempo libero ci era possibile viaggiare e goderci l’estate greca. Ho accennato al fatto che il caldo durante luglio era diventato insopportabile, ma d’altronde ci dev’essere sempre un piccolo scotto da pagare per vivere in un paese di mare.
Durante quelle settimane io stavo cercando di capire che forma stesse prendendo il mio progetto di volontariato, pensiero che ho portato avanti e sviluppato soprattutto nei mesi successivi e di cui vi scriverò più dettagliatamente nel prossimo articolo. Grazie per aver dedicato del tempo alla lettura di queste righe, a prestissimo, da Nea Moudania!
Federica